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Roberta Barbieri
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Roberta Barbieri (1963, Milano)
Ha frequentato il liceo Artistico e nel 1985 si è diplomata* in Scenografia e Costumi all’Accademia di Brera di Milano. Ha partecipato alla realizzazione di allestimenti teatrali e nell’ambito del Visual Merchandising. Artista poliedrica, ha esposto in numerose mostre collettive e personali.
Nel corso degli anni ha approfondito studi sugli aspetti propedeutici, emozionali,terapeutici dell’espressività artistica e organizzato laboratori di creatività in associazioni e scuole.
Nel 2007 ha aperto a Milano OBYARTStudio Multifunzionale, uno spazio-galleria
dove porta avanti la propria ricerca pittorica e contemporaneamente, organizza mostre personali, collettive, laboratori, corsi tematici, eventi d’arte, letterari e teatrali.
*Il diploma nel vecchio ordinamento delle Accademie è ora equiparato alla laurea breve.
Guardando le sue opere si osserva che sono ritratti corpi femminili o particolari di essi senza lasciarsi contaminare dall'effetto figurativo, portando ed invitando chi li guarda ad
andare oltre, ad avventurarsi nell'espressione dell'emozione del momento che è dipinto.
Parlano senza descriversi troppo: mani, piedi e visi non sono presenti, o sono solo accennati, perché, si intuisce, nella loro essenza sarebbero troppo descrittivi, limiterebbero la fantasia ne bloccherebbero la loro stessa rappresentazione.
Usa tecniche come il disegno a carboncino e terre, unendoli all'acrilico a tinte piatte, alle lacche, utilizzando supporti in legno di recupero, trovati qua e la che di volta in volta possono essere tavole di vecchi armadi e comodini, porte, parti di alberi tagliati, che
vengono così trasformati come delle icone. Utilizza spesso il fondo nero, giocando con il lucido e l'opaco, con il buio, da cui i suoi corpi si stagliano, assumendo nuove forme, caratterizzate dalle ombre e dalla luce.
È legno che ha vissuto e che vive ancora, mantenendo sempre dentro sé la propria materia ed essenza. Ed ecco che le venatura, le macchie del tempo vengono sottolineate e non nascoste, diventando, così, anch'essi attori dando alla loro presenza dignità, scopo, nuova vita al tutto, quel tutto che ci dice “il corpo come il legno sono essenzialmente vivi,
sempre e comunque, bisogna solo aver voglia di osservare e di sentire”.
Infatti la sua poetica è una mistura di vite di donne diverse che si uniscono e si ispirano, dove il corpo umano prende vita dal corpo della natura ma dove è possibile esattamente il
contrario come in un magico minuetto.
INFO
OBYART Studio Multifunzionale
via Poliziano 16, 20154 Milano