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Claudio Sivini
"Dopo la pioggia ritorna il sereno"
2015
Alluminio 5 mm. tagliato al laser e laccato in forno
70x70 cm.
Quotazione 3.000€
Claudio Sivini
"Tra cielo e mare"
2004
Marmo acciaio e vetri sabbiati. Struttura ad assetto variabile
31x30x12 cm.
Quotazione 2.500€
Claudio Sivini
"Pioggia sulla città"
2004
Marmo acciaio e cristalli sabbiati. Struttura ad assetto variabile
35x31x16 cm.
Quotazione 2.500€
Claudio Sivini
"Onda su onda"
2004
Marmo acciaio e cristalli sabbiati. Struttura ad assetto variabile
31x30x12 cm.
Quotazione 2.500€
Claudio Sivini
"Rifrazione multipla"
2017
Specchio e vetri sabbiati e dipinti.
75x75x6 cm.
Quotazione 3.000€
Claudio Sivini
"Riflessione convessa"
2018
Acciaio e vetri sabbiati. Struttura bifacciale rotante
40x40x7 cm.
Quotazione 3.500€
Claudio Sivini
"Riflessi urbani"
2017
Specchio e vetri sabbiati e dipinti.
75x75x6 cm.
Quotazione 3.000€
Claudio Sivini
"Aggressione urbana"
2013
Collage e sabbiature su specchio e vetri
40x35x5 cm.
Quotazione 1.800€
Claudio Sivini
"Deviazione luminosa"
2011
Collage e sabbiature su specchio e vetri
40x35x5 cm.
Quotazione 1.800€
Claudio Sivini
"Tsunami"
2005
Ottone e acciaio a specchio. Struttura ad assetto variabile
29x29x8 cm.
Quotazione 2.500€
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Claudio Sivini
E’ nato a Trieste nel 1943. Nel 1961 ha portato a termine, presso l’Istituto Statale d’Arte per l’Arredamento e la Decorazione della Nave e degli Interni “Enrico Nordio” di Trieste, gli studi per Maestro d’Arte. Nel 1963, nello stesso Istituto, ottiene il Diploma di Magistero. Artisti di chiara fama, tra i quali ricorderemo Bastianutto, Carà, Caramori, Cogno, De Gauss, Russian e Predonzani, hanno contribuito alla sua formazione. All’inizio degli anni ’60, ancora studente, ha collaborato con gli architetti Boico, Cervi, Frandoli e Nordio all’arredamento e alla decorazione delle ultime grandi navi passeggeri italiane. Successivamente ha frequentato per tre anni i corsi della Scuola dell’Acquaforte “Carlo Sbisà”.
Ottenuta l’abilitazione, dal 1967 al 1996 si è dedicato all’insegnamento del disegno, storia dell’arte ed educazione artistica nelle scuole statali italiane. A tutt’oggi opera pure nel campo della grafica pubblicitaria, nell’arredamento, nella fotografia e nell’allestimento di mostre d’arte.
Nel triennio 1981-83 ha fatto parte del consiglio direttivo del Sindacato Autonomo Artisti di Trieste (Devetta, Marani, Moretti, Siauss, Sivini, Steidler, Villibossi). E’ stato tra i fondatori ed animatori del “Gruppo 12” (Bertini, Carà, Caramori, Cornachin, Giordani, Iacobi, Moretti, Pisani, Ponte, Sivini, Steidler, Vecchiet) e del “Gruppo 5” (Famà, Moretti, Sivini, Steidler, Stocca). Dal 1983 al 2015 si è occupato dell’attività espositiva dello storico “Caffè Stella Polare” di Trieste dove, in 32 anni di attività, ha invitato oltre 300 artisti (pittori e fotografi) allestendo più di 500 mostre. Dal 2000 fa parte del gruppo “Arte Struktura” di Milano, fondato da Anna Canali.
Partecipa con successo a svariati concorsi per opere decorative di strutture pubbliche e private. Nel 1992, vinto un concorso nazionale, ha realizzato un grande pannello decorativo nel nuovo stadio “Nereo Rocco” di Trieste. Nel 2003 ha ricevuto il premio “Trieste Arte&Cultura”.
Dal 1964 ha allestito numerose personali ed ha partecipato a più di 400 mostre in Italia e all’estero, conseguendo premi e riconoscimenti. Oltre che a Trieste, ha esposto anche a Duino, Portopiccolo, Monfalcone, Grado, Aquileia, Gorizia, Udine, Arta Terme, Fagagna, Tarcento, Premariacco, Passariano, Pordenone, Cortina d’Ampezzo, Treviso, Cordignano, Preganziol, Bassano del Grappa, Pergine, Venezia, Verona, Padova, Montegrotto, Abano, Forlì, Desenzano, Brescia, Mantova, Milano, Salsomaggiore, L’Aquila, Roma, Isola d’Istria, Lubiana, Novo Mesto, Rogaska Slatina, Rovigno, Albona, Fiume, Zagabria, Belgrado, Villaco, Spittal, Möllbrücke, Klagenfurt, Graz, Salisburgo, Utazu (J), New York.
Hanno scritto della sua opera: M. Accerboni, M. Bambic, S. Brossi, E. Cappuccio, R. Cargnelli, A. Castelpietra, M. Conti, L. Damiani, L. Danelutti, G. Ellero, F. Iacop, E. Luca, F. Luser, F. Marri, C. Martelli, J. Merkù, C. Milic, S. Molesi, F. Monai, G. Montenero, M. Onorato, L. Perissinotto, M. Rigotti, F. Rosso, L. Safred, E. Santese, A. Scarino, L. Silvi, V. Staccioli, E. Steidler, A. Stibilj Sain, G. Tamaro, C. Tosoni, L. Vianello, F. Vecchiet, A. Zennaro.
"OPTICAL ART" E TECNICA IMPIEGATA
L’arte “optical” privilegia l’approccio basato su una componente razionale e sul coinvolgimento del pubblico. Ciò che conta è l’effetto di movimento che risulta dalla relazione tra gli elementi compositivi del quadro e la posizione di chi guarda. Di conseguenza lo spettatore è sempre inteso come “elemento” indispensabile: è il suo coinvolgimento a rendere l’opera attiva, che si tratti di un movimento reale o dell’illusione che si produce al momento della percezione. Basate su precisi codici visivi, le composizioni di forme elementari che la “Op Art” predilige suggeriscono infatti effetti ottici come vibrazioni cangianti, senso di instabilità e tridimensionalità. Il tutto genera opere che, rispondendo ai meccanismi dell’occhio, finiscono per sembrare animati da un dinamismo interno.
La mia esclusiva e personale tecnica, affinata in oltre 40 anni di approfondite sperimentazioni, ha quasi sempre come base “imprescindibile” lo specchio. La superficie speculare e vitrea offre all’osservatore attento un mondo in continuo divenire e una “personalizzazione” dell’opera che muta con il cambiare dell’osservatore-fruitore che, immancabilmente, vi viene rispecchiato. Chi guarda il quadro può mettere “a fuoco” la propria immagine e l’ambiente che vi viene riflesso oppure annullare l’effetto-specchio, concentrando la propria attenzione esclusivamente sulla parte strutturale dell’opera.
Oltre allo specchio, varie stratificazioni di vetro e altri materiali opportunamente impiegati e distanziati tra loro, creano, per l’osservatore in movimento, un lieve effetto cinetico, caratteristica questa di tutta la “Optical Art”.
Le cornici, da me progettate e personalmente costruite, sono parte integrante dell’opera e risultano indispensabili per l’assemblaggio di tutti i materiali che formano il quadro.
I quadri non sono fotograficamente riproducibili come appaiono nel momento in cui l’osservatore-fruitore li vede e cioè con la sua immagine e l’ambiente circostante riflessi nello specchio. Ho deciso quindi di rappresentare, nelle foto che illustrano le mie opere, le superfici trattate a specchio con il colore/non colore nero, annullando così ogni immagine riflessa.
Da più di 20 anni mi dedico inoltre ad un genere personale di "scultura" a struttura variabile. Su basi marmoree e metalliche opportunamente predisposte assemblo lastre di cristallo colorato sabbiato o di metallo che, una volta sagomate e posizionate, possono essere manipolate dal fruitore. Chiunque può, pertanto, in maniera “guidata” e controllata, intervenire sull’opera, modificandola a suo piacimento.
Recentemente l'uso dell'alluminio e del taglio-laser mi hanno aperto nuovi orizzonti. La luce, sia artificiale che solare, filtra attraverso l'elaborato creando delle ombre che risultano parte integrante dell'opera. In progetto anche la cromatura "a specchio" degli elaborati. In questo modo si evidenzieranno rifrazioni e riflessi tipici dello specchio, materiale usato da sempre nei miei quadri.
L’incisione all’acquaforte/acquatinta e la serigrafia sono le tecniche che mi hanno portato alla realizzazione di grafiche in bassa tiratura e a più colori. Inoltre, lastre di argento e oro incise con appropriati acidi sono state utilizzate per la creazione di gioielli in esemplare unico.
Claudio Sivini - aprile 2020